IL GLADIATORE

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    Gladiator


    IL GLADIATORE
    TRAMAPRODUZIONE
    Nell'anno 180 d.C., il valente generale Massimo Decimo Meridio guida l'esercito romano alla vittoria durante la guerra contro i Marcomanni in Germania, guadagnandosi ancora di più la stima dell'anziano imperatore romano Marco Aurelio, gravemente malato. Marco Aurelio, che sente prossima la fine, sceglie, in luogo del figlio Commodo, considerato inadatto al ruolo, il generale Massimo come proprio successore al quale affidare il compito di far tornare Roma ad essere una repubblica, restituendo il potere al senato, ovvero al popolo romano, come era prima dell'avvento dell'età imperiale.
    Inizialmente riluttante, Massimo chiede tempo per decidere e si ritira in tenda a pregare gli Dei affinché lo aiutino a decidere per il suo futuro e proteggano la sua famiglia, idealmente rappresentata da due statuette della moglie e del figlio, che Massimo porta con sé. Nel frattempo Marco Aurelio comunica la sua decisione al figlio, che era giunto da Roma insieme alla sorella Lucilla. Commodo, deluso e afflitto per la scelta del padre, lo uccide soffocandolo con il proprio petto prima che renda pubblica la sua decisione. Massimo capisce che l'imperatore non è morto per cause naturali, ma è stato ucciso dal figlio, dunque rifiuta di sottomettersi a Commodo, che allora dà ordine a Quinto, nominato prefetto del Pretorio, che non essendo resa pubblica la scelta di Marco Aurelio, credeva Massimo un traditore, di far uccidere lui e la sua famiglia. Successivamente viene incoronato imperatore a Roma.
    Massimo viene immobilizzato e condotto in mezzo alla foresta, dove sono ben visibili i segni della battaglia, per essere giustiziato; inginocchiatosi davanti al boia riesce, dopo aver finto di accettare il suo destino, ad afferrarne la spada e ad uccidere, uno dopo l'altro, tutti i pretoriani del manipolo. Gravemente ferito a un braccio nell'azione, s'impossessa di due cavalli e intraprende il lungo viaggio verso casa, ma giunge troppo tardi: Massimo vede alcuni suoi amici morti, e poi scopre la moglie e il figlio crocefissi tra le rovine fumanti della propria abitazione. Disperato, piange i suoi cari, infine si accascia straziato dal dolore e sfinito dalla stanchezza.
    Catturato da un mercante di schiavi viene venduto a Proximo, un ex gladiatore divenuto lanista, che proprio Marco Aurelio aveva affrancato insignendolo del rudis, la spada di legno. Massimo è portato in Africa ed è costretto a combattere nell'arena, dando presto prova delle sue eccellenti qualità di guerriero, che gli fanno accrescere la popolarità tra gli spettatori e il rispetto degli altri combattenti; l'"Ispanico", come è conosciuto nella familia gladiatoria, stringe amicizia con Juba, un cacciatore numida e con Hagen, un combattente germano che, fino alla comparsa di Massimo, era il più valoroso dei gladiatori di Proximo. Durante le pause degli spettacoli Juba e Massimo, parlando delle rispettive famiglie e della vita che conducevano prima di divenire schiavi, rinsaldano la loro amicizia traendo coraggio, di fronte alla prospettiva della morte in combattimento, dalla speranza che avrebbero rincontrato i loro familiari nell'aldilà.
    Quando Commodo, soprattutto per conquistare la folla, ordina che per un lungo periodo, 150 giorni, si tengano a Roma dei giochi gladiatorii in memoria del padre, proprio colui che cinque anni prima ne aveva disposto l'interruzione, anche i gladiatori di Proximo vengono affittati per lo spettacolo. A Roma i gladiatori di Proximo vengono destinati a rievocare la battaglia di Zama della seconda guerra punica, rappresentando le truppe di Annibale, l'orda barbarica, schierate contro le legioni di Scipione l'Africano. Massimo, che indossa una maschera che ne cela le sembianze, assume il comando del gruppo e disponendo i propri compagni a testuggine al centro dell'arena riesce a sovvertire l'esito di un incontro in cui erano storicamente destinati alla sconfitta. Impossibilitato a uccidere Massimo, guadagnatosi il sostegno della folla che chiede incessantemente la grazia, Commodo, amareggiato, solleva la mano e protende il pollice verso l'alto, lasciando infine l'arena mentre la folla riecheggia e osanna il nome di Massimo.
    Lucilla, dopo aver visto Massimo in vita, s'incontra segretamente con lui in una delle celle in cui si trovano i gladiatori. Durante il loro colloquio Massimo l'accusa con rabbia di aver partecipato agli omicidi del padre e della sua famiglia, ma lei lo nega decisamente, dichiarandosi a sua volta terrorizzata e vittima del fratello. Lucilla confida a Massimo di disporre di potenti alleati in Senato che vogliono detronizzare Commodo e lo invita ad allearsi con loro per rovesciare il fratello, ma Massimo rifiuta e le chiede di dimenticarlo, chiudendo bruscamente l'incontro.
    Il giorno dopo Massimo deve fronteggiare l'unico gladiatore imbattuto che ritorna nell'arena cinque anni dopo il suo ritiro, Tigris delle Gallie. Durante il combattimento più volte da botole che si aprono nell'arena balzano fuori delle tigri incatenate che si avventano, trattenute a stento dagli addetti, contro Massimo. Una delle tigri riesce ad atterrarlo, ma viene trafitta da Massimo che riesce, pur sotto il peso della fiera, a colpire ripetutamente Tigris, che si abbatte in terra sconfitto. Tigris, condannato a morte dal pollice verso di Commodo, viene graziato da Massimo che si rifiuta di ucciderlo, sfidando deliberatamente l'ordine dell'Imperatore. La folla lo acclama come "Massimo il misericordioso" mentre Commodo, abbandonato il palco, lo raggiunge nell'arena e gli dice, per farlo combattere contro di lui (a scopo di ucciderlo): senza perdere la calma, Massimo si volge e si allontana, sottolineando ancora una volta la sua volontà a non riconoscere Commodo come imperatore.
    Mentre viene riaccompagnato alla scuola dei gladiatori Massimo viene informato da Cicero, il suo fedele servitore, che il suo esercito, accampato ad Ostia, gli è rimasto fedele. Riesce a incontrarsi nelle celle dei gladiatori con Lucilla e il senatore Gracco, al quale chiede di farlo uscire da Roma e ricongiungere col suo esercito col quale tornerà a Roma e rovescerà Commodo. Sospettando il tradimento della sorella, Commodo minaccia indirettamente il figlio Lucio, costringendola a rivelare il complotto. I pretoriani arrestano immediatamente Gracco e prendono d'assalto la caserma, combattendo contro i gladiatori di Proximo mentre Massimo scappa. Hagen e Proximo vengono uccisi durante l'assedio, mentre Juba e i superstiti vengono imprigionati. Massimo fugge attraverso un tunnel dalle mura della città, ma assiste impotente alla morte di Cicero, trafitto dalle frecce dei pretoriani, e viene catturato da una coorte della guardia pretoriana.
    Massimo, incatenato nei sotterranei, riceve la visita di Commodo che lo sfida a duello nell'arena. Per essere certo della vittoria, prima di affrontarlo gli infligge a tradimento una pugnalata sotto l'ascella con uno stiletto e ordina a Quinto di celare la ferita. Condotto nell'arena, ove lo attende Commodo, Massimo raccoglie la spada da terra e inizia il duello, mentre i pretoriani si dispongono a cerchio attorno ai combattenti. Dopo alcuni scambi di colpi Massimo, pur indebolito dalla ferita, riesce a disarmare Commodo ma a sua volta, prostrato dallo sforzo, lascia cadere la sua spada. Commodo chiede un'altra spada, dapprima a Quinto, che capendo finalmente la natura abietta e subdola di Commodo non acconsente, e poi ai pretoriani che però, su ordine di Quinto, non intervengono. Commodo estrae allora uno stiletto nascosto e si getta su Massimo che contrattacca, colpendolo con pugni violenti. I due lottano avvinghiati per alcuni secondi, fino a che Massimo riesce a spingergli la mano indietro e affondare lo stiletto nella gola di Commodo, che cade senza vita in un Colosseo avvolto dal silenzio. A Massimo, ormai morente, appaiono la sua casa e la sua famiglia, ma viene riportato alla realtà dalla voce di Quinto che gli chiede indicazioni.
    Massimo chiede a Quinto di liberare Juba e gli altri gladiatori di Proximo sopravvissuti e di restituire alle sue mansioni il senatore Gracco, al quale chiede di restaurare a Roma il governo repubblicano, proprio come voleva Marco Aurelio. Dopo l'affermazione di Quinto ed un'ultima e più nitida visione dei suoi cari, che lo stanno aspettando, Massimo, per la ferita, crolla pesantemente a terra morendo tra le braccia di Lucilla, inginocchiatasi accanto a lui. Dopo avergli chiuso gli occhi si rialza come donna fedele alla repubblica e ricorda a tutti che Massimo è stato un uomo buono e un soldato di Roma e che la sua memoria va onorata. Il corpo di Massimo viene sollevato e portato fuori dal Colosseo, seguito da tutto il popolo, mentre il cadavere di Commodo resta abbandonato nell'arena. Quella stessa notte Juba ritorna libero nel Colosseo vuoto e seppellisce, nella sabbia intrisa di sangue dov'era caduto Massimo, le statuine della moglie e del figlio di Massimo, dicendo la storica frase: "Ci rivedremo un giorno... ma non ancora".
    Il gladiatore (Gladiator) è un film del 2000 diretto da Ridley Scott, interpretato da Russell Crowe, Joaquin Phoenix, Connie Nielsen, Richard Harris, Oliver Reed e Tomas Arana. Crowe interpreta il fedele generale Maximus (italianizzato in "Massimo"), che viene tradito quando Commodo, l'ambizioso figlio dell'imperatore, assassina il padre e s'impossessa del trono. Ridotto in schiavitù, Massimo ricompare nell'arena tra le file dei gladiatori per vendicare l'assassinio della sua famiglia e del suo imperatore.
    La pellicola uscì nelle sale cinematografiche il 5 maggio 2000 negli USA, il 12 maggio in Gran Bretagna e il 19 maggio in Italia; il film ha ottenuto un grosso successo al botteghino, ottenendo recensioni generalmente positive e risultando vincitore di cinque Premi Oscar e di molti altri riconoscimenti.
    Le riprese del film iniziarono a gennaio del 1999. Gli esterni furono girati in Marocco, Tunisia, Italia e Malta[3]; gli interni invece interamente a Los Angeles negli studi cinematografici della Universal Pictures.
    Il regista Ridley Scott e la produzione chiesero al comune di Roma di poter realizzare alcune scene dei duelli dentro il vero Colosseo. Il comune rifiutò tuttavia la proposta poiché l'anfiteatro era in fase di restauro accurato. Così le scenografie del Colosseo (solo il primo giro di tribune, il resto fu creato con la tecnica digitale[4]) furono ricostruite a Malta in 19 settimane.
    Le riprese del film in generale terminarono a maggio del 1999. Il budget stimato per la realizzazione del film fu di 103.000.000 $.[5]
    Le scene iniziali (la battaglia di Vindobona) sono state girate in tre settimane in Gran Bretagna nelle Bourne Woods a Farnham, nella contea di Surrey, approfittando di una disposizione dello Stato per il disboscamento dell'area.
    L'attore Oliver Reed (Proximo) è morto poco prima del termine delle riprese del film, che di conseguenza è stato a lui dedicato. Le scene che non è riuscito a recitare sono state create con la tecnica digitale grazie a spezzoni di scene tagliate.
    PREMI E RICONOSCIMENTI

    2001 - Premio Oscar
    Miglior film a Douglas Wick, David Franzoni e Branko Lustig
    Miglior attore protagonista a Russell Crowe
    Migliori costumi a Janty Yates
    Miglior sonoro a Scott Millan, Bob Beemer e Ken Weston
    Migliori effetti speciali a John Nelson, Neil Corbould, Tim Burke e Tom Harvey
    Nomination Migliore regia a Ridley Scott
    Nomination Miglior attore non protagonista a Joaquin Phoenix
    Nomination Migliore sceneggiatura originale a David Franzoni, John Logan e William Nicholson
    Nomination Migliore fotografia a John Mathieson
    Nomination Migliore scenografia a Arthur Max e Crispian Sallis
    Nomination Miglior montaggio a Pietro Scalia
    Nomination Miglior colonna sonora a Hans Zimmer
    2001 - Golden Globe
    Miglior film drammatico
    Miglior colonna sonora a Hans Zimmer e Lisa Gerrard
    Nomination Migliore regia a Ridley Scott
    Nomination Miglior attore in un film drammatico a Russell Crowe
    Nomination Miglior attore non protagonista a Joaquin Phoenix
    2001 - Premio BAFTA
    Miglior film a Douglas Wick, David Franzoni e Branko Lustig
    Migliore fotografia a John Mathieson
    Migliore scenografia a Arthur Max
    Miglior montaggio a Pietro Scalia
    Nomination Migliore regia a Ridley Scott
    Nomination Miglior attore protagonista a Russell Crowe
    Nomination Miglior attore non protagonista a Joaquin Phoenix
    Nomination Miglior attore non protagonista a Oliver Reed
    Nomination Migliore sceneggiatura originale a David Franzoni, John Logan e William Nicholson
    Nomination Migliori costumi a Janty Yates
    Nomination Miglior trucco a Paul Engelen e Graham Johnston
    Nomination Miglior sonoro a Ken Weston, Scott Millan, Bob Beemer e Per Hallberg
    Nomination Migliori effetti speciali a John Nelson, Neil Corbould, Tim Burke e Tom Harvey
    2001 - Critics' Choice Movie Award
    Miglior film
    Miglior attore protagonista a Russell Crowe
    Miglior attore non protagonista a Joaquin Phoenix
    Migliore fotografia a John Mathieson
    Migliore scenografia a Arhtur Max
    Miglior colonna sonora a Hans Zimmer
    2001 - Saturn Award
    Nomination Miglior film d'azione/di avventura/thriller
    Nomination Migliore regia a Ridley Scott
    Nomination Miglior attore protagonista a Russell Crowe
    Nomination Migliore sceneggiatura a David Franzoni, John Logan e William Nicholson
    Nomination Migliori costumi a Janty Yates
    Nomination Miglior colonna sonora a Hans Zimmer e Lisa Gerrard
    2000 - European Film Award
    Migliore regia a Ridley Scott
    2001 - Chicago Film Critics Association Award
    Nomination Migliore fotografia a John Mathieson
    Nomination Miglior colonna sonora originale a Hans Zimmer e Lisa Gerrard
    2001 - Empire Award
    Miglior film
    Miglior attore protagonista a Russell Crowe
    Miglior attrice protagonista a Connie Nielsen
    Nomination Miglior regista britannico a Ridley Scott
    2000 - Las Vegas Film Critics Society Award
    Migliori costumi a Janty Yates
    Miglior montaggio a Pietro Scalia
    Miglior colonna sonora a Hans Zimmer e Lisa Gerrard
    Migliori effetti speciali
    Nomination Migliore regia a Ridley Scott
    Nomination Miglior attore protagonista a Russell Crowe
    Nomination Miglior attore non protagonista a Joaquin Phoenix
    Nomination Miglior attrice non protagonista a Connie Nielsen
    Nomination Migliore sceneggiatura a David Franzoni, John Logan e William Nicholson
    Nomination Migliore fotografia a John Mathieson
    2001 - MTV Movie Award
    Miglior film
    Nomination Miglior sequenza d'azione (La battaglia dei Romani contro l'orda Germanica)
    Nomination Miglior combattimento (Combattimento contro il gladiatore e le tigri) a Russell Crowe
    Nomination Migliore battuta (It vexes me, I am terribly vexed!) a Joaquin Phoenix
    Nomination Migliore performance maschile a Russell Crowe
    Nomination Miglior cattivo a Joaquin Phoenix
    2000 - National Board of Review Award
    Migliori dieci film
    Miglior attore non protagonista a Joaquin Phoenix
    Migliore scenografia a Arthur Max, Peter Russell, Keith Pain, Crispian Sallis, Sonja Klaus, Jille Azis a Elli Griff
    2001 - Awards of the Japanese Academy
    Nomination Miglior film straniero
    2000 - Satellite Award
    Migliore fotografia a John Mathieson
    Miglior colonna sonora a Hans Zimmer e Lisa Gerrard
    Migliori effetti speciali a John Nelson
    Nomination Miglior film drammatico
    Nomination Migliore regia a Ridley Scott
    Nomination Miglior attore in un film drammatico a Russell Crowe
    Nomination Miglior attore non protagonista in un film drammatico a Joaquin Phoenix
    Nomination Migliore scenografia a Keith Pain
    Nomination Miglior costumi a Janty Yates
    Nomination Miglior montaggio a Pietro Scalia
    2001 - Screen Actors Guild Award
    Nomination Miglior cast
    Nomination Miglior attore protagonista a Russell Crowe
    Nomination Miglior attore non protagonista a Joaquin Phoenix
    2001 - Golden Reel Award
    Miglior montaggio sonoro
    Nomination Miglior montaggio sonoro (Musica)
    Nomination Miglior montaggio sonoro (Dialoghi)
    2001 - ARIA Music Award
    Nomination Miglior colonna sonora a Lisa Gerrard e Hans Zimmer
    2001 - ASCAP Award
    Top Box Office Film a Hans Zimmer e Lisa Gerrard
    2001 - Eddie Award
    Miglior montaggio a Pietro Scalia
    2001 - American Society of Cinematographers
    Nomination Migliore fotografia a John Mathieson
    2001 - Art Directors Guild
    Migliore scenografia
    2001 - Blockbuster Entertainment Award
    Miglior attore in un film d'azione a Russell Crowe
    Miglior cattivo a Joaquin Phoenix
    Nomination Miglior attore non protagonista in un film d'azione a Djimon Hounsou
    Nomination Miglior attrice non protagonista in un film d'azione a Connie Nielsen
    2000 - Bogey Award
    Bogey Award in Argento
    2001 - Cinema Audio Society
    Miglior sonoro a Scott Millan, Bob Beemer e Ken Weston
    2001 - Dallas-Fort Worth Film Critics Association Award
    Miglior attore protagonista a Russell Crowe
    Nomination Miglior attore non protagonista a Joaquin Phoenix
    2001 - Directors Guild of America
    Nomination Miglior regia a Ridley Scott
    2000 - Golden Screen
    Golden Screen
    2001 - Golden Trailer Award
    Miglior film drammatico
    2001 - Grammy Award
    Nomination Miglior colonna sonora a Hans Zimmer e Lisa Gerrard
    2001 - Harry Award
    Nomination Harry Award
    2001 - London Critics Circle Film Award
    Attore dell'anno a Russell Crowe
    Nomination Film dell'anno
    Nomination Regista britannico dell'anno a Ridley Scott
    2000 - Nikkan Sports Film Award
    Miglior film straniero
    2001 - Online Film Critics Society Award
    Nomination Miglior attore protagonista a Russell Crowe
    Nomination Miglior attore non protagonista a Joaquin Phoenix
    Nomination Migliore fotografia a John Mathieson
    Nomination Miglior montaggio a Pietro Scalia
    Nomination Miglior colonna sonora a Hans Zimmer, Lisa Gerrard e Klaus Badelt
    Nomination Miglior DVD (Commento)
    2001 - PGA Award
    Produttore dell'anno a Douglas Wick e Branco Lustig
    2001 - Phoenix Film Critics Society Award
    Nomination Miglior attore non protagonista a Joaquin Phoenix
    Nomination Migliore fotografia a John Mathieson
    Nomination Migliori costumi a Janty Yates
    Nomination Migliori effetti speciali a John Nelson
    2000 - San Diego Film Critics Society Award
    Miglior attore protagonista a Russell Crowe
    Migliore fotografia a John Mathieson
    Premio Speciale a Joaquin Phoenix
    2001 - Southeastern Film Critics Association Award
    Nomination Miglior attore non protagonista a Joaquin Phoenix
    2001 - World Stunt Award
    Miglior combattimento a Sven-Ole Thorsen e Stuart Clark
    Miglior lavoro con un animale a Randy Miller, Sven-Ole Thorsen e Stuart Clark
    2001 - Young Artist Award
    Nomination Miglior giovane attore non protagonista a Spencer Treat Clark
     








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